FANO = MITO

Nel 2010 mi portarono per la prima volta a Milano, Città del cazzo buia e maleodorante. Ad ospitarmi furono una manica di rincoglioniti esagitati del movimento fisso  che a mio parere in quel momento stava attraversando la sua epoca d'oro

Milano-Torino  2010

La casa del Cuoco è un buco, ci si vedeva in Garfagnana, ma non ci siamo mai parlati; suo fratello Gori lo frequento da poco, qualche km in fissa, un po' di polo e "qualche" birra. Il mio primo evento/corsa in fissa l'ho fatta con le pipe. Negli ultimi 6 anni la MITO è diventata per me  un obbiettivo primario

MITO 2016

1. Raggiungere la partenza cosa già difficile per un operaio toscano  che lavora anche il sabato
2. Sfondarsi di alcool la sera prima,cosa facile se sei ospite di un amico/fratello che gestisce un bar in centro
3. Alzarsi per tempo
4. Partire
5. NON PERDERE LE RUOTE!!! si è questo  per  me il  lato puramente sportivo dell' evento:
puoi essere  chi cazzo ti pare e con tutta la preparazione atletica che vuoi ma dopo 140 km, dopo 4 ore di cambi ritmo, almeno per me massacranti, i local del cazzo ti faranno mangiare polvere!!! E gli ultimi 10 km saranno un agonia straziante anche se fatti in buona compagnia di pedalatori che ne hanno quanto te!
6. Rientrare a Milano per tempo
7. Ribere in compagnia
8. Ritornare a Lucca  a tarda notte
9. Dormire
10. svegliarsi prima dell' alba
11.  rimontare in  bici ed  andare a lavoro

La MITO merita rispetto  come lo meritano gli organizzatori, i local e tutte le persone che la corrono ma da parte mia ancora più rispetto va a tutti quei ragazzi che 6 anni fa mi accolsero in casa loro dandomi le linee guida di comportamento e di approccio ad un mondo sempre in continuo bilico tra  ligi atleti e accaniti pedalatori menefreghisti!!!

P.S.

Qualche mese dopo tornai a Milano per una corsa  in circuito organizzata da un americano, serata amara per me, livello dei concorrenti alto come il mio livello alcolico, ma l'amarezza fu subito soppiantata da stupore e felicità quando  scoprii che il vincitore era uno di quei ragazzi che mi avevano ospitato per la MITO, il ragazzo era un basco pelle ossa che per primo cagò sulla bandiera a stelle e strisce.

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